Google ha recentemente annunciato PaLM 2, l’ultima versione del suo modello di lingua basato su intelligenza artificiale, che si posiziona come un concorrente diretto di GPT-4 di OpenAI. Secondo il CEO di Google, Sundar Pichai, il nuovo modello è “più robusto in termini di logica e ragionamento”. È stato addestrato per riconoscere e generare testi in oltre 100 lingue, e, secondo quanto affermato dalla società, può anche insegnarle.

PaLM 2 eccelle in molteplici attività basate su testi, come la capacità di comprendere, generare e tradurre, arrivando persino a gestire composizioni creative come poesie o indovinelli, in una vasta varietà di lingue. Questa capacità multilinguistica avanzata rappresenta un grande passo avanti nel campo dell’intelligenza artificiale, avvicinandosi sempre di più all’obiettivo di creare macchine in grado di interagire con gli esseri umani in modo naturale e intuitivo.

Ma il campo di addestramento di PaLM 2 non si limita alla lingua parlata. Il modello è stato addestrato su un “grande dataset” che include articoli scientifici e pagine web contenenti espressioni matematiche. Questo gli permette di avere migliori capacità in termini di logica, ragionamento e matematica in senso stretto.

Per le funzioni di codifica, PaLM 2 è stato addestrato su una grande quantità di codice sorgente pubblicamente disponibile. Secondo la società, eccelle nei linguaggi di programmazione più popolari come Python e JavaScript, e può anche generare codice in Prolog, Fortran e Verilog. Questo potrebbe rivoluzionare il modo in cui i programmatori interagiscono con il loro lavoro, automatizzando parti del processo di codifica e rendendo il lavoro più efficiente.

PaLM 2 rappresenta quindi un importante passo avanti nel campo dell’intelligenza artificiale. Se da un lato si nota un miglioramento significativo nelle capacità di ragionamento logico e matematico, dall’altro lato non si può non notare la capacità di questo strumento di interagire con l’utente in una vasta gamma di lingue. Queste caratteristiche lo rendono un potente strumento sia per i professionisti che per gli utenti comuni, in grado di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia.

In conclusione, con il lancio di PaLM 2, Google sembra aver raggiunto un nuovo livello nel settore dell’intelligenza artificiale, offrendo una soluzione più robusta e versatile rispetto ai modelli precedenti. Resta da vedere come questo nuovo strumento sarà accettato dal mercato e come influenzerà il panorama dell’IA nei prossimi anni.